Autore Ispirando - Martina Zonno 09 Febbraio 2024
Martina Zonno

Esattamente come il Kintsugi, l’antica pratica giapponese di riparare oggetti in ceramica rotti con l’oro, anche il ricamo Sashiko ha le sue radici nella riparazione e nel rammendo di abiti usurati. Il Sashiko nasce in Giappone e tra il 1615 e il 1868 tra le popolazioni rurali del nord del paese, come tecnica artigianale sostenibile. Nel corso del tempo, questa tecnica si è trasformata in una forma decorativa completa, impiegata per personalizzare articoli tessili e creare una fusione unica tra tradizione e modernità.

La parola Sashiko (刺し子) si traduce letteralmente come “piccoli punti” o “piccole cuciture” e si riferisce al semplice punto filza utilizzato per creare motivi ripetuti o a incastro. Questa forma di ricamo è emersa da una cultura rurale rustica, praticata dalle comunità agricole e di pescatori del Giappone. Molti dei tradizionali modelli popolari di ricamo Sashiko sono rappresentazioni semplificate di elementi naturali, come piante, uccelli, animali, nuvole o vapore che si solleva.

Come si realizza il punto Sashiko

Il punto Sashiko è un punto decorativo giapponese tradizionale utilizzato per rafforzare i tessuti e per scopi decorativi. Si realizza seguendo i seguenti passaggi:

  1. Preparare l’ago e il filo assicurandosi che l’ago sia abbastanza lungo e robusto per passare facilmente attraverso il tessuto. È indicato utilizzare l’ago “Hanafubuki”, un ago giapponese apposito per la tecnica Sashiko
  2. Assicurarsi che il tessuto sia ben teso e liscio. È consigliabile disegnare le linee guida leggere con un gesso o una matita cancellabile per tessuti per avere una guida e mantenere la simmetria del motivo
  3. Ricamare con il punto Sashiko. Far passare l’ago dal retro del tessuto verso avanti, tirando il filo fino a lasciare un piccolo capo sul retro. Ricamare un piccolo punto di 5-7 mm di lunghezza, mantenendo il filo disteso e regolare lungo la superficie del tessuto. Assicurarsi che il punto sia pulito e uniforme
  4. Fare un altro punto parallelo al primo, mantenendo lo stesso intervallo di lunghezza. Continuare a cucire i punti Sashiko seguendo la linea guida o il modello desiderato
  5. Terminata la sezione o il disegno da ricamare, assicurarsi di chiudere il filo sul retro del tessuto. Passare l’ago sotto i punti esistenti sul retro del tessuto per fissare il filo. Tagliare il filo in eccesso
  6. Dopo aver completato il punto Sashiko, pressare delicatamente il tessuto con un ferro da stiro per appiattire i punti e rendere il lavoro più ordinato

Quale filo si usa per il ricamo Sashiko?

Per il Sashiko, si usa tradizionalmente un filo di cotone resistente chiamato “sashiko thread” o “sashiko yarn”. Questo filo è più spesso e robusto rispetto al filo da ricamo tradizionale, il che lo rende adatto per creare i distintivi punti Sashiko sul tessuto. È disponibile in una varietà di colori e può essere facilmente acquistato presso negozi di artigianato o online. Tendenzialmente, per lavorare un ricamo Sashiko si utilizza un filo di cotone resistente in un colore contrastante rispetto al tessuto scelto.L ‘esempio più comune è un tessuto azzurro/blu e un filato bianco ben visibile e contrastato.

Che cos’è l’ago giapponese?

L’ago giapponese, noto anche come “Hanafubuki”, è uno strumento fondamentale nell’arte tradizionale giapponese della lavorazione tessile, incluso il ricamo Sashiko. Questi aghi sono caratterizzati da una punta molto sottile e affilata, che li rende ideali per il lavoro di precisione su tessuti delicati. Sono disponibili in diverse lunghezze e diametri a seconda del tipo di tessuto e del progetto. Gli aghi giapponesi sono realizzati con materiali di alta qualità, come acciaio inossidabile o acciaio al carbonio e sono ampiamente apprezzati per la loro durata e affidabilità.

In conclusione, il Sashiko incarna l’essenza dell’artigianato tradizionale giapponese, offrendo non solo un’esperienza creativa, ma anche una connessione tra storia e cultura. Con la sua semplicità e la sua bellezza senza tempo, il ricamo Sashiko continua a ispirare e a incantare, dimostrando che anche nei dettagli più semplici è possibile trovare una straordinaria bellezza.

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